TINGERE TESSUTI IN CASA IN MODO NATURALE

Quando acquistiamo un capo di abbigliamento o dei tessuti per la nostra casa, ciò che fa breccia nel nostro cuore a prima vista è il colore di quel prodotto, poi soffermandoci qualche istante in più, notiamo anche il materiale di cui è composto.

Ci siamo mai chiesti, come avviene la colorazione di un tessuto? Spesso la fase di tintura viene realizzata con agenti chimici, un procedimento che porta ad inquinare le nostre falde acquifere e i nostri mari.

A volte bisogna guardare indietro per andare avanti. Oggi sempre più si prova a tingere i tessuti in maniera autonoma, senza inquinare, con procedimenti che arrivano dal passato ma che possono salvare il nostro futuro, ci permettono di avere un futuro meno inquinato, fatto di ricerca del colore ma anche di riappropriarsi del proprio tempo.

Ribadendo il concetto. Si, tingere i tessuti in modo 100% naturale è possibile, basta ispirarsi al passato per avere tessuti colorati senza dover ricorrere a coloranti chimici. La tintura naturale dei tessuti fa parte di una tradizione molto antica.

La tintura di fibre naturali e tessuti avveniva sfruttando le proprietà coloranti di alcune erbe. In Italia, da alcuni anni, è in corso una vera e propria riscoperta, tingere i tessuti attingendo direttamente dal mondo vegetale.

Prima di esporre le varie fasi e iniziare i nostri esperimenti, bisogna dire che non tutti i tessuti possono essere tinti in modo naturale. Solo i tessuti di origine vegetale come il cotone, lana, lino e la canapa possono essere tinti usando tinture per tessuti derivanti da prodotti naturali.

Tutto ciò che è sintetico non reagisce al colorante naturale perché le fibre non lo assorbono. Inoltre il colore di base del tessuto deve essere molto chiaro (bianco, panna o similari).

Il procedimento per avvicinarsi alla tintura naturale dei tessuti, parte dalla scelta delle stoffe da colorare, quindi dalla materia prima che andremo ad utilizzare. Come accennavo in precedenza, i tessuti devono essere naturali. E’ consigliabile un lavaggio preliminare per eliminare qualsiasi residuo di sporco che potrebbe interferire con il colorante per tessuti.

Altro consiglio, soprattutto per le prime volte che proviamo a tingere un tessuto. Meglio procedere partendo da piccoli elementi, ad esempio recuperando dei vecchi fazzoletti o delle federe dei cuscini che non utilizziamo più.

In natura ci sono moltissimi fiori, frutti, spezie, radici e ortaggi che hanno capacità tintoria. In base al colore che vogliamo ottenere, sceglieremo il frutto o la spezia da utilizzare per creare il nostro colore naturale per tessuti. Il risultato, non sarà un colore pieno ma parliamo di sfumature, la colorazione varia a seconda di quanto terremo il capo a bagno. Se vogliamo ottenere un colore più intenso, basterà aumentare le quantità di coloranti naturali utilizzati o allungare i tempi di ammollo.

Di seguito una piccola palette colori.

  • Arancione: si ottiene con il melograno e il curry.
  • Blu: mirtilli, more, e foglie di indigo per blu chiari fino ad arrivare alle tonalità più scure vicino al nero.
  • Giallo: curcuma e zafferano danno dei colori intensi, più chiaro e leggero invece il giallo della camomilla. La buccia della cipolla bionda, i fiori di ginestra.
  • Lilla: le bacche di sambuco daranno una colorazione che varia dal lilla chiaro al viola intenso.
  • Marrone: mallo di noce ma anche il caffè o delle semplici bustine di tè per dei colori più leggeri.
  • Rosso: barbabietole rosse, radice di robbia, henné.
  • Rosa: cavolo rosso, fragole, amarene, e rabarbaro ma anche, naturalmente, i petali di rosa rossa.
  • Verde: le foglie di camomilla ma anche le foglie di edera per dei verdi brillanti. Le foglie di ortica danno invece una colorazione di verde tendente al grigio. Anche gli spinaci, prezzemolo, foglie di eucalipto e di ortica.

Per chi volesse provare a tingere qualche tessuto a casa e fare una piccola esperienza, ho riportato di seguito le fasi. Vediamo il procedimento!

PRIMA FASE – LA MORDENZATURA – Prima della fase di tintura del tessuto, bisogna prepararlo. Questa fase serve per far aprire le fibre e renderle più ricettive. Mettiamo tessuto in acqua fredda e cremor tartaro (un lievito naturale) per qualche ora. La dose è un cucchiaio di cremor tartaro per un litro di acqua. Se possibile lasciarlo agire una notte.

Procurarsi un pentolone abbastanza ampio per poter contenere il tessuto e l’acqua necessaria per tingerlo.

SECONDA FASE – BAGNO COLORE – Adesso bisogna far bollire in acqua l’ortaggio, la spezia o qualunque sia il prodotto naturale scelto, fino a quando non avrà assunto la colorazione che desideriamo (ricordatevi che sul tessuto il colore tende ad essere più chiaro). Successivamente filtrate per eliminare l’ingrediente utilizzato. Togliete il tessuto dal bagno di mordenzatura e senza sciacquarlo mettetelo nel bagno di colore. Facciamo bollire l’acqua e lasciamo il tessuto per circa un paio d’ore sul fuoco, mescolando di tanto in tanto per far sì che la tintura sia omogenea.  Più lungo sarà il tempo in cui lasceremo bollire il tessuto, più intenso sarà il colore del tessuto (controllate quindi spesso il colore che sta assumendo). Lasciamo  raffreddare l’acqua con il tessuto in ammollo.

TERZA FASE – FISSAGGIO DEL COLORE – Adesso passiamo all’ultima fase che serve per fissare il colore. Immergiamo il capo ancora bagnato ma ben strizzato, in un contenitore con acqua e aceto (quattro parti di acqua e una di aceto) o con acqua e sale grosso (un cucchiaio di sale per ogni litro d’acqua). Lasciamo agire anche tutta la notte. Il giorno seguente sciacquiamo la stoffa con acqua fresca e lasciamo asciugare all’aria aperta all’ombra, dopodiché il tessuto è pronto.

Riflettiamo! Perché bisogna sostenere le tinture su stoffa vegetali?

  • Perché per realizzarle è sufficiente poco materiale.
  • Perché rispettano la nostra pelle e l’ambiente.
  • Perché una volta eseguita correttamente l’operazione di fissaggio, il colore ha un’elevata tenuta nel tempo.

Buona creazione!


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