Il progetto di cui vi parlerò, è una storia di artigianato e sensibilizzazione con sede ad Eindhoven. Tutto nasce da un’idea di Lotte de Raadt. Con la progettazione dei suoi oggetti in ceramica, vuole sensibilizzare l’opinione pubblica su questioni riguardanti l’uso dell’acqua.
Il suo lavoro, è una riflessione personale sull’interazione tra persone e acqua, mettendo in evidenziare la bellezza dell’acqua e quindi, stimolare un uso più consapevole di questa preziosa risorsa naturale. Nel suo studio organizza workshop, dove insegna a realizzare e colorare oggetti in porcellana con i residui di un impianto di produzione dell’acqua. Quindi utilizzare le materie prime naturali come pigmento per smalti .
Uno dei progetti portato avanti nel suo studio è il progetto OER, iniziato nel 2016 in un piccolo villaggio chiamato Vessem, nei Paesi Bassi. L’acqua viene estratta da fonti che si trovano a decine di metri di profondità ed hanno circa migliaia di anni. Per rendere potabile l’acqua dal rubinetto, si compie un processo di filtrazione, uno dei residui di questa filtrazione è il ferro ossidato, in olandese chiamato “Oer”.
Il risultato delle ricerche sui fanghi raccolti a Vessem, hanno portato Kirstie van Noort e Lotte de Raadt a realizzare diversi pigmenti e smalti sviluppati dai fanghi di ferro applicabili alle ceramiche.
Un altro progetto di questo studio che mi ha colpito, è la collezione Archiving water ware. La particolarità di questa collezione sta nella trama, sono delle gocce sugli oggetti, che si percepiscono al tatto. Sembra proprio di poter toccare le goccioline d’acqua.
La superficie si comporta in modo imprevedibile come l’acqua, lascia disegni particolari, affascinanti come in natura. Il processo è progettato, il risultato è lasciato al caso.
Questa collezione raccoglie prodotti che mettono in mostra la bellezza dell’acqua e stimolano un uso più consapevole di questa preziosa risorsa naturale. Per celebrare e comunicare (toccare) l’acqua come ingrediente essenziale per la vita.
Il lavoro compiuto da queste due designer mi fa comprendere sempre più che la natura ci da tanto, dobbiamo solo accoglierla nella nostra vita e trovare il nostro modo personale di farne buon uso.